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Allarme ISTAT, in Italia sempre meno nascite e madri più anziane

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Roma, 1 marzo 2016 – In Italia le cicogne sono sempre più disoccupate! Nel 2015 le nascite sono state appena 488 mila pari all’8 per mille residenti. Il Trentino-Alto Adige è l´area a più intensa natalità del Paese (9,7 per mille), segue la Campania (8,7 per mille). Maglia nera invece a Liguria (6,5) e Sardegna (6,7). In totale, rispetto al 2014, i nuovi nati sono stati 15.000 in meno, è il nuovo minino storico dal 1861 (l’anno dell’Unità d’Italia). Sono questi alcuni dati resi noti dall’Istat nel suo annuale Report sugli indicatori demografici. Secondo il documento il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) scende ulteriormente a -165 mila. Sempre il 2015 è il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità, giunta a 1,35 figli per donna. L´età media delle madri al parto sale nel frattempo a 31,6 anni. L’ISTAT ha quindi fotografato una situazione tutt’altro che incoraggiante che ha spinto il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dichiarare: “le culle vuole sono il principale problema economico del Paese. Siamo di fronte a dati impressionanti ma molto conosciuti. I demografi ne parlano da più di 10 anni ma solo ora che la curva è così scesa ne ha consapevolezza anche l’opinione pubblica. Concretamente serve rendere accogliente la società”.

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