Roma, 29 gennaio 2019 – Vaccinarsi contro il Papilloma Virus (HPV) protegge chi è immunizzato e anche chi non lo è. E’ però necessario che il suo utilizzo sia ampiamente diffuso tra tutta la popolazione. Lo sostiene un recente studio pubblicato su Pediatrics che dimostra chiaramente l’efficacia dell’immunità di gregge per questa vaccinazione che contribuisce a prevenire diversi forme di cancro. Gli studi clinici del vaccino anti- HPV dimostrano un’elevata efficacia, ma gli studi di sorveglianza sono essenziali per esaminare l’impatto a lungo termine. E’ stato quindi questo l’obiettivo dei ricercatori dell’Università e del Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati, in Ohio, che hanno voluto determinare, 11 anni dopo l’introduzione del vaccino negli Stati Uniti, la prevalenza di HPV in giovani vaccinate e in quelle che non lo erano state. Hanno pertanto reclutato ragazze di età compresa tra 13 e 26 anni nel corso di diverse fasi dello studio condotto dal 2006 al 2017. I risultati mostrano che i tassi di vaccinazione sono aumentati dallo 0% all’84,3%. Tra le donne che sono state vaccinate, l’individuazione del virus è diminuita dal 35% al 6,7% (calo dell’81%), cosa che dimostra l’efficacia del vaccino. Tra le giovani non vaccinate è diminuita dal 32,4% al 19,4% (calo del 40%), cosa che ne dimostra efficacia anche nella cosiddetta prevenzione di gregge. Lo studio è stato condotto sul vaccino quadrivalente, ovvero che protegge da 4 tipi pericolosi di HPV (6, 11, 16 e 18) e usato negli Usa fino ad alcuni anni, ma dal 2016 sostituito da quello nonovalente (che protegge da 9 diversi tipi e disponibile anche in Italia).
HPV: la copertura del vaccino dove è ampia protegge tutte le donne
29 Gennaio 2019 | 0 commenti