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Ricerca: in Italia gli investimenti scesi al 1,29% del Pil

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Roma, 7 febbraio 2018 – Nel nostro Paese gli investimenti per la ricerca sono in calo e attualmente ammontano ad appena 1,29% del Pil. Ciò nonostante l’Italia riesce ad innovarsi grazie ai suoi talenti: scienziati, tecnologi e imprenditori illuminati. E’ questa la fotografia scattata dall’Accademia dei Lincei che oggi ha avviato un confronto a Roma “sui problemi della ricerca e innovazione in Italia, nel contesto europeo e internazionale”. Stando ai dati analizzati dall’Accademia, nel nostro Paese la spesa totale per Ricerca e Sviluppo nel 2016 è stata di 21,6 miliardi di euro, l’1,29% del Pil (dati provvisori), diminuita dai 22,1 miliardi del consuntivo 2015, l’1,34% del Pil. In Francia e Germania le percentuali sono del 2,22 e del 2,94%. Ha pesato qui, segnalano i Lincei, il forte calo degli stanziamenti pubblici per la ricerca, diminuiti di 2 miliardi tra il 2007 e il 2016. E anche la spesa pubblica per il settore dell’istruzione universitaria è ferma allo 0,4% del Pil, al di sotto della media europea dello 0,7%. La situazione “appare leggermente migliore” sul fronte della ricerca nelle imprese, che è cresciuta nell’ultimo decennio, ma rimane al livello dello 0,75% del Pil, molto inferiore all’1,5% e al 2% di Francia e Germania.

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