Roma, 18 maggio 2015 La riabilitazione oncologica deve essere riconosciuta nella sua specificità e rientrare nei LEA. Oggi non è così. E la mancanza di supporto socio-economico carica di oneri le famiglie, costrette a provvedere a proprie spese alle forme di assistenza non previste dal SSN. La denuncia è contenuta nel VII Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, presentato giovedì scorso al Senato nel corso della X Giornata nazionale del malato oncologico. “Il Servizio Sanitario Nazionale – ha sottolineato Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM – trascura sia la fase di riabilitazione post-trattamento acuto sia quella che segue alla remissione totale, argomentando, in maniera inaccettabile, che la riabilitazione oncologica è ricompresa nelle tipologie desunte dall’‘International Classification of Functioning, Disability and Health’ (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Le Associazioni dei pazienti, coordinate dalla FAVO chiedono che la riabilitazione oncologica venga inserita tra le prestazioni previste dal DCPM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) sui LEA in corso di approvazione. “Oggi è possibile avviare una battaglia politica non solo nazionale, ma anche europea – ha spiegato il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO -. per abbattere le barriere che impediscono alle persone guarite di avvalersi dei loro innegabili diritti socio sanitari ed economici, finora negati, a cominciare dall’accesso a mutui, assicurazioni sanitarie e servizi finanziari”.
AIOM-FAVO: “La riabilitazione oncologica deve essere inserita nei LEA”
19 Maggio 2015 | 0 commenti