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Lorenzin: Con meritocrazia più donne ai vertici della sanità

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Roma, 9 marzo 2015 – Aumentano i camici bianchi ‘in rosa’, ma in Italia le donne medico, sempre più numerose, stentano tuttavia a conquistare i ruoli dirigenziali e sono ancora troppe le diseguaglianze esistenti. E’ questa fotografia del mondo della sanità al femminile scaricata dalla Fp Cgil Medici alla vigilia della Festa della donna. Una ‘istantanea’ che non piace al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che annuncia: ”Quando passerà l’emendamento Lorenzin al Dl Madia, che prevede una selezione meritocratica e non politica, sicuramente le donne aumenteranno”. Oggi circa il 40% dei medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn), rileva la Fp Cgil Medici, è donna: un dato positivo che tuttavia, afferma il sindacato, ”si frantuma di fronte ad una serie di ingiustizie ben più eclatanti”. Infatti, colpisce ad esempio il dato relativo ai precari nel settore, con il 60% di donne medico senza un contratto a tempo indeterminato. Ed ancora: solo il 14% dei direttori di struttura complessa (ex primari) è attualmente donna. Rosa è invece il part-time, utilizzato per il 92% al femminile. Secondo la rilevazione del sindacato medico, su un totale di 108.115 medici del Ssn (uomini 64.101, 59,28%; donne 44.014, 40,72%), il Part time riguarda 937 camici bianchi (uomini 72, 7,68%; donne 865, 92,32%); i Dirigenti Strutture Complesse sono 7.989 (uomini 6.816, 85,32%; donne 1.173, 14,68%); i Responsabili Strutture Semplici sono 16.199 (uomini 11.298, 69,75%; donne 4.901, 30,25%); gli Incarichi Professionali sono 83.622 (uomini 45.763, 54,73%; donne 37.859, 45,27%) ed i precari sono 7.399 (uomini 2.989, 40,4%; donne 4.410, 59,6%).

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