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Oltre la malattia

Donne e cuore: seimila passi fanno la differenza in salute

San Paolo, 30 novembre 2012 – C’è un’attività fisica semplice, che non richiede grandi sforzi o fatica, che tuttavia può fare una gran differenza nel mantenere la salute e proteggersi dal rischio di malattie come il diabete o quelle dell’apparato cardiovascolare: è la passeggiata. Fa bene a tutti, grandi e piccini, uomini e donne. Per le donne in particolare, poi, un nuovo studio suggerisce che per mantenersi in forma, in salute e garantirsi una vecchiaia serena bisognerebbe compiere almeno 6.000 passi al giorno.

Ma è una ricerca brasiliana pubblicata sulla rivista scientifica Menopause ad aver messo in evidenza come il camminare regolarmente ogni giorno, raggiungendo un certo totale di passi possa essere assai benefico per le donne. Lo studio ha visto il coinvolgimento di 292 donne di età compresa tra i 45 e i 72 anni, che sono state dotate di un contapassi, al fine di monitorare l’attività fisica in generale e quanti passi compivano ogni giorno. In base a un parametro stabilito, le donne che compivano 6.000 o più passi al giorno erano considerate come “attive”. Coloro che invece compivano meno passi o erano comunque più sedentarie erano considerate “inattive”. Prima e durante i periodo di follow-up, o durata dello studio, le partecipanti sono state sottoposte a una serie di esami clinici per accertare e misurare i livelli di zuccheri nel sangue e i livelli di colesterolo. Sono anche stati misurati il girovita e anca – il tutto al fine di valutare il possibile rischio per il diabete e le malattie cardiovascolari. Come riportato nel comunicato del National Council for Scientific and Technological Development, le ricercatrici Veronica Colpani, Karen Oppermann e Poli Mara Spritzer hanno scoperto che le donne partecipanti allo studio che rientravano nella categoria “attive” – ossia che compivano seimila o più passi al giorno – avevano significative meno probabilità di essere obese, affette dalla sindrome metabolica o diabete. Questo anche se non erano in post-menopausa. Difatti, ricordano gli autori dello studio, questi rischi in genere aumentano quando la donna entra in post-menopausa, sia che faccia uso di terapia ormonale sostitutiva che non. In conclusione, le ricercatrici raccomandano tutte le donne di mantenersi attive se vogliono avere maggiori possibilità di restare in forma, in salute, anche dopo una certa età.

 

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