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Oltre la malattia

La diagnosi di tumore al polmone

Lo screening tramite TC spirale è stato proposto per i pazienti a rischio (fumatori con almeno 60 anni di età) con risultati ancora controversi. Lo scopo è quello di scoprire tumori in stadio molto precoce e pertanto più facilmente curabili.

Per saperne di più: www.airc.it/tumori/tumore-al-polmone

Non esistono differenze nella diagnosi e nella cura fra pazienti di sesso maschile e pazienti di sesso femminile.

Purtroppo il tumore del polmone si manifesta con sintomi molto comuni che è facile sottovalutare. Infatti tosse e catarro talvolta con strie di sangue costituiscono la manifestazione più comune. Altre volte il sintomo può essere rappresentato da respiro corto e dolore alla respirazione.

La persistenza di tali sintomi soprattutto se connessa all’abitudine al fumo, deve indurre il paziente a rivolgersi al medico che darà i consigli opportuni.

L’esame strumentale più idoneo per una diagnosi è rappresentata da una TC con mezzo di contrasto (m.d.c.). La sola radiografia del torace riesce a mettere in evidenza tumori che hanno una dimensione maggiore rispetto alla TC che visualizza tumori delle dimensioni di 4-5 mm.

Alla certezza diagnostica si comunque  con la biopsia che si effettua o tramite una broncoscopia (fibre ottiche che attraverso la trachea arrivano ai bronchi anche di piccolo calibro) oppure attraverso una ago biopsia sotto guida TC  nel caso di un tumore che non si trova all’interno del bronchi ma al loro esterno.

La diagnosi istologica si può ascrivere a due gruppi principali di tumore polmonare di tipo epiteliale:  Tumori Non A Piccole Cellule  (Non Small Cell Lung Cancer – NSCLC) e Tumore a Piccole Cellule (Small Cell Lung Cancer – SCLC) chiamato anche microcitoma polmonare.

Per saperne di più: www.progettooncologia.cnr.it/strategci/polmone/03-po.html

Esistono differenze nella loro storia naturale che ne condizionano le scelte terapeutiche.

La differenza maggiore consiste nel fatto che i primi hanno una tendenza inferiore a dare metastasi a distanza  rispetto agli altri che spesso si manifestano già fin dall’inizio non solo come malattia locale ma anche con interessamento di altre sedi corporee.

Per ambedue i tipi istologici occorre considerare la malattia primitiva che ha sede nel polmone di cui si stabilirà l’estensione e la classificazione in stadi: T (Tumore primitivo), l’eventuale estensione della malattia ai linfonodi regionali (N) che si trovano nel mediastino (spazio compreso fra i due polmoni dove hanno sede la trachea, il cuore, grossi vasi quali aorta e vena cava) e la malattia ad altri organi (scheletro, altro polmone, encefalo, fegato) dove le cellule malate possono migrare (M), metastasi a distanza.

Per questo motivo, dopo la diagnosi con biopsia di tumore polmonare, occorre fare prima di qualsiasi terapia quella che si chiama una stadiazione della malattia,  atta a valutarne nel modo più esauriente possibile l’estensione della malattia locale e a distanza.

Tre gli esami da fare:

  • la TC (tomografia computerizzata) che in genere viene effettuata ancor prima della biopsia;
  • La PET/TC (tomografia ad emissione di positroni che viene fatta in contemporanea con una  tomografia computerizzata grazie a macchine ibride capaci cioè di fare insieme i due esami). La PET rileva una aumentata presenza di glucosio (zucchero) tipica del tumore in tutte le sedi eccetto che nell’encefalo di per sé tanto ricco di glucosio da non permettere di rilevarne differenze con eventuali noduli tumorali;
  • la RM (risonanza magnetica) per analizzare se vi sia malattia nell’encefalo.

 

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