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Tumori: disfunzioni sessuali per 6 pazienti su 10

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Il benessere sessuale è uno degli ultimi tabù a resistere in oncologia: se parla poco e con difficoltà, nonostante 6 donne su 10, dopo una neoplasia, vadano incontro a qualche forma di disfunzione sessuale. È uno dei dati sottolineati alla vigilia del World Gynecologic Oncology Day, di domani 20 settembre, dagli esperti del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao), della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo e degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri Irccs di Pavia, che il prossimo il 25 settembre organizzeranno congiuntamente un incontro su “Cancro e benessere sessuale”. “A seguito delle terapie oncologiche, la paziente si trova a relazionarsi con l’immagine di un corpo che visivamente cambia: cicatrici chirurgiche, variazioni di peso, perdita dei capelli, eritemi da radioterapia”, spiega Amelia Barcellini, radioterapista oncologo del Cnao. “Esistono, però, anche altri effetti collaterali non visibili: menopausa precoce, infertilità, osteoporosi e ancora sindrome genito-urinaria, alterazione dell’elasticità vaginale”. Nonostante la sua rilevanza, la vita sessuale il più delle volte resta fuori dal percorso terapeutico. “La tossicità sessuale legata alle terapie oncologiche può avere un impatto deflagrante nella coppia per cui è importante incominciare a censire il fenomeno, a prevenirlo e ad occuparsene attivamente fin dall’inizio del percorso di cura”, precisa Laura Locati, professore associato di Oncologia Medica all’Università di Pavia e direttrice dell’Oncologia Medica degli Istituti Maugeri. Infatti, “le soluzioni esistono”, sottolinea Amalia Vetromile, fondatrice dell’associazioni di promozione sociale Mamanonmama e del movimento ‘Sex and the Cancer’. “Per questo abbiamo creato uno sportello di ascolto che offre un servizio gratuito di consulenza online in tutta Italia”.

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