19 ottobre 2022 – Entro il 2030 quasi 500 milioni di persone si ammaleranno a causa della sedentarietà e i costi sfioreranno i 300 miliardi di dollari (pari a 27 miliardi all’anno). E’ questa la previsione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che esorta i governi a mettere in campo misure urgenti per incoraggiare i cittadini a cambiare vita. L’OMS ha stilato il primo rapporto sull’impatto sull’inattività fisica in termini di salute globale. “Patologie cardiache, obesità, diabete e altre malattie non trasmissibili colpiranno mezzo miliardo di cittadini del pianeta” avverte l’Organizzazione. “Meno della metà delle nazioni analizzate – emerge dal report – si è dotata di un piano nazionale sull’attività fisica, che dove esiste è operativo in meno del 40% dei casi e nel 28% risulta non finanziato o non attuato. Solo il 30% dei Paesi, inoltre, ha definito linee guida nazionali sull’esercizio fisico per tutte le fasce d’età. Mentre quasi tutti riferiscono di avere attivato un sistema per il monitoraggio dell’attività fisica negli adulti, il 75% degli Stati monitora l’attività fisica tra gli adolescenti e meno del 30% quella nei bimbi minori di 5 anni. Ancora, poco più del 40% delle nazioni dispone di standard di progettazione stradale pensati per rendere più sicuri gli spostamenti a piedi e in bicicletta”. “Un quadro peggiorato dalla pandemia di Covid-19, che non solo ha bloccato le iniziative di promozione dello sport – spiega l’OMS – ma ne ha anche influenzato l’attuazione, amplificando le disuguaglianze nell’accesso all’esercizio fisico”.
“E’ necessario che un numero maggiore di Stati implementi politiche volte a incoraggiare i cittadini ad aumentare l’attività fisica, camminando, pedalando o facendo altri sport – ammonisce il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus -. I benefici sono enormi non solo per la salute fisica e mentale delle persone, ma anche per la comunità, per l’ambiente e l’economia. Ci auguriamo che Paesi e partner tengano conto di questo rapporto per costruire società più attive, più sane e più giuste per tutti”. “Lo sport “fa bene alla salute pubblica – rimarca Ruediger Krech, direttore del Dipartimento OMS per la promozione della salute -. Anche dal punto di vista economico ha senso promuovere una maggiore attività fisica per tutti. Dobbiamo facilitare programmi inclusivi per l’esercizio fisico e garantire che le persone vi accedano più facilmente”.