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ISS: età deceduti non i vaccinati 77 anni, 85 per i vaccinati

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23 febbraio 2022 – I decessi per Covid tra i non vaccinati non sono soltanto molto più frequenti che tra i vaccinati, ma riguardano persone in media più giovani e con meno patologie. È il dato che emerge da uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità che è stato pubblicato sulla rivista Clinical Microbiology and Infection.

La ricerca ha analizzato le caratteristiche delle persone morte per Covid in Italia tra il 1 febbraio e il 5 ottobre 2021, periodo in cui si sono verificati 38.096 decessi. Di questi, 1.440 sono avvenuti in persone con due dosi di vaccino (non era ancora iniziata la campagna di somministrazione della terza dose) e 2.130 in persone con una dose. I rimanenti in persone non vaccinate. Notevoli le differenze tra i deceduti non vaccinati e quelli che avevano ricevuto due dosi di vaccino. I primi erano in media 8 anni più giovani (77,1 anni contro gli 85,5 dei vaccinati) e soffrivano di meno malattie (3,8 rispetto a 5). Le differenze principali, in tema di patologie, riguardavano soprattutto la cardiopatia ischemica (ne soffriva il 26,5% dei non vaccinati contro il 36,2% dei vaccinati), fibrillazione atriale (25,3% contro 34,5%), scompenso cardiaco (13,7% contro 25,1%), demenza (17,1% vs 37%) e broncopneumopatia cronica ostruttiva (15,9% vs 24,3%). Faceva eccezione invece l’obesità, molto meno frequente tra i deceduti vaccinati rispetto ai non vaccinati (8,1% dei vaccinati rispetto al 16% dei non vaccinati), un indizio, forse, del fatto che il vaccino sia in grado di offrire una forte protezione contro l’obesità, che fin dall’inizio della pandemia è apparso uno dei principali fattori di rischio per una forma severa di Covid-19. Oltre a confermare l’efficacia dei vaccini, lo studio contribuisce “alla definizione di una popolazione a più alto rischio di mortalità dopo la vaccinazione completa”, scrivono i ricercatori.

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicati lo scorso 18 febbraio, i non vaccinati (con un tasso di 107 decessi per 100 mila abitanti) hanno un rischio di morte sette volte maggiore dei vaccinati con due dosi (15 decessi per 100 mila) e 19 volte più alto rispetto a quelli con tre dosi (6 decessi per 100 mila).

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