Souloncology

Oltre la malattia

Tumori: nel 2020 curati 15mila pazienti con la radioterapia radicale

| 0 commenti

Roma, 15 dicembre 2021 – Lo scorso anno i malati oncologici che hanno ricevuto un trattamento di radioterapia per eliminare completamente un tumore sono stati oltre 15.000. Il 48% ha ricevuto la cura per il carcinoma della prostata, il 21% per i tumori testa-collo, il 9% per il cancro della cervice uterina e il tumore del polmone non a piccole cellule (22%). E’ quanto sostiene una ricerca, condotta in 104 centri italiani, dall’AIRO (Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica).

Sono stati circa 100.000 i pazienti sottoposti a radioterapia lo scorso anno, di cui 47.044 al Nord, 34.686 al Centro e 18.014 al Sud. Ma dall’indagine emerge anche che non tutti i centri lavorano in modo interdisciplinare. “L’indagine conoscitiva si è focalizzata su quattro tumori: prostata, testa-collo, cervice uterina e polmone non a piccole cellule – spiega Vittorio Donato, presidente di Airo e capo dipartimento oncologia e medicine specialistiche, direttore della divisione di radioterapia, dell’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma – I dati emersi, alcuni dei quali ancora in fase di elaborazione, sono molto incoraggianti, in quanto l’indagine è stata condotta durante l’anno di massima acuzie della pandemia Covid-19 anche per valutare quanto e come la radioterapia ha risposto alle esigenze dei pazienti oncologici in un periodo critico per i reparti di oncologia”. “Per molti tumori la radioterapia costituisce una valida alternativa all’intervento chirurgico e per altri ancora rappresenta l’unica possibilità di cura. La radioterapia è una disciplina in continua, direi straordinaria, evoluzione”, dice Cinzia Iotti, direttore Sc di radioterapia oncologica Ausl-Irccs di Reggio Emilia e presidente eletto Airo Secondo l’indagine, i centri che sono in grado di somministrare autonomamente, all’interno del reparto di radioterapia, la chemioterapia in concomitanza alla radioterapia sono solo il 40% del totale di quelli che hanno risposto e si tratta in prevalenza di strutture universitarie e grandi strutture ospedaliere.

Lascia un commento

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.