Roma, 12 febbraio 2019 – In tutto il mondo l’alcol continua ad essere una causa di decesso. Solo nel 2016 più di 3 milioni di persone sono morte per cause legate all’abuso e di queste oltre 1 milione nella Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Circa il 42% di tutte le morti per traffico e il 23% di tutti i morti per infortunio sono stati causati all’alcol. Lo segnala l’OMS. Consistente anche il numero di vittime giovani: nel 2016 infatti il 20% delle morti – tra i 15 e 19 anni – è risultato legato al consumo di bevande alcoliche. “In Italia – aggiunge Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si stima che vi siano circa 700 mila consumatori dannosi, ma solo 72 mila alcoldipendenti sono in carico ai servizi. “Ciò mostra l’enorme lacuna da colmare di persone malate in necessità di trattamento – sottolinea – e attualmente, per oltre il 90%, mai intercettate dal Servizio sanitario nazionale (Ssn)”. Scafato evidenzia anche la “scarsa risposta di salute pubblica agli episodi d’intossicazione che trovano la loro origine nella disapplicazione delle norme e nella normalizzazione sociale del bere”, e che la riduzione entro il 2030 di un terzo delle morti premature è ben lontana dal potersi considerare raggiungibile. Nei consumatori di alcol il consumo medio pro capite è arrivato a 16,5 litri di alcol puro l’anno contro i 7 litri (sostanzialmente stabili da anni anziché decrescenti come atteso) pro capite nella popolazione generale.
OMS: nel 2016 l’alcol ha ucciso oltre 3 milioni di persone
12 Febbraio 2019 | 0 commenti