Roma, 2 luglio 2018 – Il 33% di tutti decessi tra gli europei con meno di 75 anni potrebbero essere evitato. E’ quanto sostiene un recente studio dell’EUROSTAT. Secondo l’Istituto il concetto di morte evitabile significa che alcuni decessi (per specifiche fasce di età e specifiche malattie) avrebbero potuto essere “evitati” e non si fossero verificati in questa fase se ci fosse stata un’assistenza sanitaria tempestiva ed efficace. Dalla ricerca emerge che gli attacchi di cuore (oltre 180.500 decessi evitabili, il 32% delle morti totali evitabili di persone di età inferiore a 75 anni) rappresentano la maggior parte dei decessi potenzialmente evitabili nell’UE. Sono seguiti da ictus (più di 89.600 morti, il 16%), tumori del colon-retto (più di 66.800, 12%), tumori al seno (circa 49.900, 9%), malattie ipertensive (30.400, 5%) e polmonite (quasi 26.000, 5%). Le proporzioni delle morti potenzialmente evitabili attraverso l’assistenza sanitaria ottimale variano considerevolmente tra gli Stati membri. Le percentuali più elevate di decessi evitabili sono state registrate in Romania (48,6%) e Lettonia (47,5%), seguite da Lituania (47,0%) e Slovacchia (44,2%). La quota era inferiore a un quarto in Francia (23,6%) e tra il 25% e il 30% in Belgio (26,0%), Danimarca (26,6%), Paesi Bassi (28,1%) e Polonia (29,9%). L’Italia è al 32% dei decessi evitabili rispetto alla media Ue del 33,1%.
EUROSTAT: in UE evitabile un decesso su tre
2 Luglio 2018 | 0 commenti