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Cancro: cuore a rischio per un paziente su tre

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Roma, 21 febbraio 2018 – La chemioterapia può avere effetti molto negativi sul cuore e paziente su tre muore non di cancro ma a causa delle terapie oncologiche. E’ quanto ha evidenziato uno studio apparso sul Journal of the American College of Cardiology che ha analizzato le cause di decesso in 1807 pazienti sopravvissuti al cancro. E’ stato evidenziato che, a distanza di 7 anni, il 33% muore per disturbi cardiaci e il 51% per la malattia per la quale era in cura, cioè di tumore. Un problema che aumenta in presenza di cardiopatie silenti. “Spesso – sottolinea Nicola Maurea, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Irccs Pascale di Napoli – mentre si è concentrati a eliminare il cancro, questi problemi non sono riconosciuti, o non vengono adeguatamente trattati”. Tutto ciò si potrebbe evitare se al momento della diagnosi si venisse presi in carico da una struttura cardioncologica, per individuare e trattare fattori di rischio come ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, ma anche cardiopatia ischemica, aritmie, problemi tromboembolici. Inoltre, il paziente dovrebbe essere seguito da un team cardio-oncologico non solo durante il corso della malattia, ma anche per anni dopo la fine della chemio. Nella prevenzione cardioncologica entra a buon diritto anche l’alimentazione, “fondamentale per contrastare gli effetti cardiotossici di chemioterapia e cure biologiche”, spiega Michelino De Laurentiis, direttore della UOC di Oncologia Clinica Sperimentale del Pascale. Senza dimenticare l’attività fisica, conclude, “che gioca un ruolo fondamentale”.

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