Roma, 05 settembre 2017 – Se si ha un effetto avverso grave da vaccino il rischio che si ripresenti ad una successiva vaccinazione è prossimo allo zero, mentre per gli effetti non gravi come la perdita di appetito o la febbricola è più alto, anche se questi sintomi di solito sono più lievi alla seconda manifestazione. E’ quanto sostiene una revisione degli studi in merito pubblicata dalla rivista Pediatrics. I ricercatori del Canadian Immunization Research Network hanno analizzato 29 studi precedenti sul tema della reimmunizzazione dopo un evento avverso. Per gli effetti più gravi, come le convulsioni o gli shock anafilattici il rischio è risultato nullo, mentre per i casi di episodio ipotonico-iporesponsivo, dei rarissimi brevi shock del bambino, la ricorrenza è risultata inferiore all’1%. Per sintomi più lievi, come la perdita di appetito, il vomito, la febbre o la sonnolenza la percentuale di ritorno varia notevolmente, tra il 4% e il 48%, ma di solito con entità più lieve rispetto alla prima volta. L’analisi, concludono gli autori, dovrebbe rassicurare anche le persone che scelgono di non rivaccinare dopo un evento grave. “Gli studi pubblicati suggeriscono che la riimmunizzazione è di norma sicura – scrivono gli autori -, anche se le stesse ricerche riportano che spesso in caso di reazioni gravi i soggetti non vengono rivaccinati”.
Vaccini: il rischio ritorno di effetti avversi è molto basso
5 Settembre 2017 | 0 commenti