Roma, 3 febbraio 2017 – Ad aumentare il rischio di morte non sono solo gli stili di vita non sani ma anche le condizioni socio-economiche svantaggiate. Il fumo è associato ad una perdita media di 4,8 anni a persona, il diabete a 3,9 e la sedentarietà a 2,4 anni. La perdita media di 2,1 anni a persona è invece provocata da basso profilo professionale, reddito inadeguato e uno scarso livello di istruzione. E’ questa la principale conclusione di un maxi studio mondiale pubblicato su Lancet. Per la prima volta viene evidenziato come gli svantaggi sociali possano influire negativamente sulla salute delle persone. La ricerca si è basata sull’analisi di dati relativi a 48 gruppi di individui di Gran Bretagna, Italia, Portogallo, Stati Uniti, Australia, Svizzera e Francia, per un totale di più di 1,7 milioni di partecipanti. Il loro livello socio-economico è stato misurato con scale ad hoc. La salute del campione è stata monitorata per parecchi anni e si è potuto stimare il numero di anni mediamente persi per cattive condizioni socioeconomiche. “Abbiamo scoperto che vivere in condizioni sociali ed economiche svantaggiate può costare caro quanto altri potenti fattori di rischio come fumo, obesità e ipertensione – afferma la coordinatrice dello studio Silvia Stringhini del Policlinico Universitario di Losanna -. Politiche mirate al miglioramento delle condizioni socioeconomiche degli individui, spiega, potrebbero salvare molte vite”.
Salute: gli svantaggi sociali rubano anni di vita come fumo o malattie
3 Febbraio 2017 | 0 commenti