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Tumore del pancreas: 950 nuove diagnosi l’anno in Piemonte

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Torino, 8 giugno 2015 – Il tumore del pancreas nel 2014 ha colpito 950 piemontesi, 12.700 persone in tutta Italia. È una forma di cancro molto aggressiva e sempre più diffusa: in un anno il numero di nuovi casi è aumentato del 13%. Eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma 8 su 10 sono interessati a saperne di più. Per colmare queste lacune l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) promuove PanCrea: creiamo informazione, un “Tour della prevenzione” che vuole fare luce su una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole e che oggi fa tappa a Torino con un convegno nazionale. “Il trattamento ottimale del paziente colpito da tumore del pancreas prevede necessariamente il coinvolgimento di diverse figure specialistiche – afferma il prof. Giorgio Scagliotti Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino -.Oggi prima ancora che della cura parliamo di prevenzione, che è fondamentale, come per molti altri tumori solidi”. “Il tour PanCrea è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione che è molto importante per un tumore difficile da curare – sottolinea il prof. Massimo Di Maio, del San Luigi Gonzaga di Orbassano e membro del direttivo nazionale AIOM -. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone, che hanno risposto ad un nostro sondaggio, una condotta equilibrata serve a poco. Non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”. L’iniziativa è giunta alla seconda edizione e quest’anno toccherà altre cinque regioni con altrettanti incontri aperti al pubblico, che vedono la partecipazione di oncologi, medici di famiglia, pazienti, giornalisti e cittadini. Nell’ambito di PanCrea, resa possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre che al sito internet www.tumorepancreas.org. “Solo il 7% dei casi di tumore del pancreas è individuato in fase iniziale – sottolinea il dott. Mario Airoldi, Coordinatore Regionale AIOM per il Piemonte -. E’ una malattia molto difficile da diagnosticare, perché non esistono programmi di screening specifici come per il cancro al seno o del colon-retto. Tuttavia un paziente su 10 ha almeno un parente colpito dallo stesso male. Queste persone devono segnalare tempestivamente i sintomi al proprio medico di famiglia”. Il carcinoma pancreatico fino a poco tempo era una patologia “orfana” e gli oncologi avevano a disposizione pochi farmaci. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha portato all’introduzione nella pratica clinica di nuovi farmaci (tra cui il nab-paclitaxel) e nuovi schemi di trattamento (come il FOLFIRINOX), che hanno dimostrato efficacia nei pazienti con tumore del pancreas avanzato. “Da febbraio di quest’anno è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle), un farmaco antitumorale già utilizzato nel trattamento del cancro della mammella metastatico – conclude il prof. Scagliotti -. La tecnologia brevettata “nab” ha un meccanismo di azione innovativo che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia. Riesce infatti ad arrivare alla radice del tumore rallentando o, persino, arrestandone la crescita. L’auspicio è che la ricerca porti presto ad altri avanzamenti non solo nella conoscenza dei meccanismi della biologia del tumore, ma anche nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche”.

 

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