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Oltre la malattia

Il tango fa bene al cuore e previene cadute anziani

Milano, 16 luglio 2013 – Il tango fa bene al cuore. Lo rivela Pablo Werba, responsabile della Prevenzione Aterosclerosi del Centro Cardiologico Monzino di Milano che è interamente dedicato alla cura e alla ricerca delle malattie cardiovascolari.

“Ballare il tango argentino – sottolinea Werba – oltre a favorire la socializzazione, a ridurre lo stress e a dare una ‘carica’ emozionale positiva, migliora la forza, il coordinamento e la stabilità del corpo, aumenta la velocità dei movimenti e può agire a favore del cuore, sia contro l’insorgenza di problemi cardiovascolari, sia come cura vera e propria durante la riabilitazione. Essendo un’attività sociale, divertente e piacevole, il tango può aiutare chi ha bisogno di partecipare a programmi di riabilitazione cardiovascolare ad accettare più volentieri questo impegno a lungo termine”. “Ricerche eseguite a Buenos Aires da Roberto Peidro e collaboratori hanno dimostrato – prosegue il responsabile del centro della Prevenzione Aterosclerosi del polo sanitario lombardo – che ballare il tango argentino è un esercizio fisico paragonabile, in termini di consumo di ossigeno e di calorie, al nuoto ricreativo, a una camminata a 3,5 km all’ora o a una lenta pedalata in bicicletta, e può indurre cambiamenti favorevoli nel sistema cardiorespiratorio. Il tango è già utilizzato fuori dal suo Paese d’origine come promotore di salute non solo cardiovascolare. Per esempio uno studio canadese, condotto da Patricia McKinley, ha mostrato che ballare il tango argentino può avere effetti favorevoli anche sull’apparato muscolo-scheletrico. Ballare il tango migliora la velocità dei movimenti e la stabilità e l’equilibrio negli anziani a rischio di cadute molto più di un programma di camminate” dice infine Werba.

 

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