Connessione tra energia Universale (Rei) ed energia individuale (Ki): questo è il Reiki, un’antica pratica terapeutica orientale, nata in Giappone nella seconda metà del XIX secolo, attraverso la quale ristabilire l’energia vitale nel corpo umano.
Secondo i principi del Reiki infatti esistono sette centri energetici, i Chakra, sui quali intervenire quando tale energia non fluisce regolarmente nel nostro organismo creando uno squilibrio. La maggior parte delle tensioni, ansie, disagi emozionali sono imputabili proprio alla mancanza di integrazione fra corpo, mente e spirito. Molteplici fattori possono causare blocchi o vuoti d’energia, che a lungo andare possono trasformarsi in tensioni fisiche, contratture, dolori o malattie. Ristabilire tale equilibrio e sciogliere questi blocchi è molto utile alla guarigione ed al nostro benessere psicofisico.
Il Reiki è semplice: utilizza il tocco delle mani per veicolare l’energia necessaria a ripristinare l’armonia nel nostro corpo. Tale trattamento produce un profondo rilassamento quasi meditativo, un senso di benessere che può durare giorni.
Proprio per l’effetto rilassante che favorisce il Reiki si è rivelato molto utile negli ospedali di tutto il mondo dove viene utilizzato nelle terapie del dolore, nell’assistenza pre e post operatoria, nei trattamenti dei pazienti oncologici.
L’Accademia del Reiki di Roma, che abbiamo incontrato in occasione della tredicesima edizione della Race for the Cure a Roma, la maratona organizzata dalla Susan G. Komen per la lotta ai tumori del seno, collabora da quattro anni con le malate oncologiche alle quali – ci spiegano le fondatrici – il trattamento Reiki può essere utile a ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia (mal di testa, stanchezza, nausea e vomito) oltre che a vivere un momento di profondo rilassamento come ci testimoniano le due pazienti intercettate alla fine di un trattamento.