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Oltre la malattia

Prima e dopo la malattia: la prevenzione è fondamentale

Cancro, tumore, neoplasia. Diversi nomi che raggruppano a loro volta molteplici malattie con un punto in comune: la paura che provocano.
Negli ultimi anni la crescente attenzione verso le patologie tumorali ha fatto sì che si diffondesse una maggiore coscienza della malattia, delle sue cause e dei possibili metodi preventivi, unitamente ai progressi in campo medico e alle sempre maggiori possibilità di guarigione.

Sempredonna.net è dedicato alle donne che hanno già affrontato questa dolorosa esperienza, che loro malgrado conoscono i problemi collegati al cancro e che hanno il compito di farsi portavoce di un messaggio fondamentale: l’importanza della prevenzione.


La prevenzione primaria può ridurre i casi di tumore del 40%

Nel 2030 i malati di tumore saranno oltre 11 milioni e, più in generale, il cancro sarà la causa principale di tutti i decessi. La proiezione elaborata sulla base dei dati attuali potrebbe però subire una significativa inversione di tendenza, dovuta non solo ai progressi possibili nel campo della ricerca e della medicina, ma soprattutto alla possibilità di prevenire l’insorgere delle patologie tumorali, che potrebbe ridurre l’incidenza della malattia di circa il 40%.

Se il numero dei casi tumorali è in costante crescita negli ultimi anni, infatti, è anche vero che, ad esempio, la grande maggioranza dei casi di tumore al polmone nelle donne si rivelano una diretta conseguenza dell’essere fumatrici, il che significa che agendo preventivamente (non fumando ed evitando il fumo passivo) si potrebbe ottenere facilmente una positiva riduzione dell’incidenza di questa specifica patologia.

Lo stesso dicasi per le altre forme tumorali. I fattori di rischio, infatti, nel caso dei tumori, possono essere distinti tra modificabili e non modificabili.

I fattori di rischio non modificabili sono l’età, il sesso ed il patrimonio genetico, che giocano un ruolo primario nella possibilità di sviluppare il cancro. Ma ci sono anche i fattori di rischio modificabili, ossia ambiente e comportamento, che possono costituire la vera discriminante.

Le nuove ricerche sul cancro, difatti, si stanno sempre più dirigendo nel considerare le modificazioni che ambiente e comportamento sono in grado di provocare sul sistema immunitario o sul DNA. Dagli studi compiuti appare evidente una relazione tra alcuni comportamenti (soprattutto abitudini alimentari o sedentarietà) e l’insorgere di alcuni tumori. Questo significa che possiamo intervenire prima ancora che il tumore si manifesti, attuando la cosiddetta “prevenzione primaria”.

Seguire un regime alimentare ricco di frutta e verdura, povero di zuccheri raffinati e grassi industriali è la regola principale, valida per tutte le forme tumorali a qualsiasi età ed in ogni condizione di partenza. Lo stesso dicasi per un’attività fisica moderata e costante e più in generale uno stile di vita ordinato ed equilibrato. Poi intervengono le condizioni ambientali ed eventuali agenti infettivi, come ad esempio i virus del papilloma virus o dell’epatite B, che possono essere prevenuti o evitati attraverso specifici vaccini.


Prevenzione secondaria: il tempo fa la differenza

La prevenzione secondaria ha lo scopo di individuare le neoplasie in una fase precoce, poiché, come è generalmente risaputo, lo stadio in cui viene preso il tumore può giocare una sostanziale differenza sulle terapie e la loro efficacia, oltre che sugli effetti fisici susseguenti e la stessa possibilità di sopravvivenza.

Per prevenzione secondaria si intendono dunque tutti i controlli che possono essere programmati per verificare lo stato di salute o eventuali segnali (come le lesioni precancerose) da non trascurare. La mammografia, il pap-test o lo screening per il colon retto – ad esempio – sono determinanti per individuare alcune forme tumorali già in fase preclinica (ossia prima che si abbiano sintomi).

Per verificare un’eventuale predisposizione, poi, si può ricorrere ai biomarcatori, molecole la cui assenza o presenza nel sangue indica la possibilità di sviluppare neoplasie, o a nuovi modelli matematici che calcolano le probabilità di rischio in base all’incrocio dei dati genetici e dei fattori di rischio modificabili.


Per saperne di più:

AIRC – Prevenire i tumori femminili

 

Prevenzione terziaria anche dopo la malattia

Si ha infine anche una terza fase di prevenzione, che riguarda la fase susseguente la malattia e che serve per prevenire ricadute (recidive) o eventuali metastasi. Di questa fase fanno anche parte le terapie adiuvanti, in grado di prolungare i tempi di salute e sopravvivenza in molti tipi di tumore.

 

Per saperne di più:

Seno

Polmone

Tiroide

Tumori ginecologici

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