Quando ci si sottopone alle cure antitumorali, in particolare la chemioterapia, è facile soffrire di nausea e vomito. Si tratta della cosiddetta CINV (Chemotherapy-Induced Nausea and Vomiting), ossia l’effetto collaterale più frequente dei farmaci utilizzati.
In realtà non tutti i pazienti ne soffrono allo stesso modo e costantemente, perché la risposta ai farmaci – così come l’efficacia dei vari metodi preventivi o risolutivi dell’inconveniente – resta soggettiva.
È dunque utile informarsi circa tutte le differenti metodologie per risolvere o attenuare la CINV e provarle finché non si trova quella più adatta al singolo caso. In ogni caso vi sono dei consigli sempre utili:
- QUANDO MANGIARE: una prima forma di prevenzione della nausea può essere la scelta del momento migliore per mangiare. Alcune persone reggono meglio la chemioterapia affrontandola a stomaco vuoto (senza mangiare né bere per almeno due ore prima della seduta). Per altri invece risulta preferibile affrontare la seduta a stomaco pieno o semi-pieno, magari privilegiando alimenti secchi, insipidi e facili da digerire (crackers non salati, pane tostato, patate lesse scondite). Negli altri giorni, in linea di massima, è bene fare una colazione molto nutriente di prima mattina, quando la sensazione di nausea è più affievolita anche grazie al riposo notturno e si prova solitamente più appetito.
- QUANTO MANGIARE: poco e spesso è una regola sempre valida. Anche qui l’elasticità è d’obbligo, ma in linea di massima è consigliabile suddividere i pasti in più spuntini nell’arco della giornata (5 o 6), in modo da non rimanere mai a stomaco vuoto e allo stesso tempo non appesantirsi. Può essere di aiuto rispettare degli orari fissi, in modo da mangiare anche se non ne sentite la voglia o il bisogno, ma non è necessario forzarsi di mangiare se proprio non se ne ha voglia purché si tenga conto di un sufficiente introito giornaliero. La chemioterapia difatti falsa la percezione del bisogno e spesso annulla la voglia di mangiare, ma il corpo deve essere sostenuto, una cattiva nutrizione è sempre controproducente e pericolosa.
- COSA MANGIARE: durante la chemioterapia il senso del gusto viene alterato poiché i farmaci uccidono le cellule a rapida replicazione di cui fanno parte anche quelle che compongono le mucose della bocca, dell’esofago, dello stomaco e dell’intestino e le cellule dell’epitelio che rivestono le papille gustative. In genere si tende a sentire di più i sapori amari, come quello della carne che per molti pazienti diviene quasi impossibile continuare a mangiare. Non bisogna imporsi cibi che risultano addirittura disgustosi, piuttosto cercare di assumere le sostanze necessarie attraverso le alternative meno sgradevoli. La carne rossa ed i latticini (maggiori responsabili dei fastidi) possono essere sostituiti con uova, carni bianche e soprattutto pesce. Un altro buon sistema è costituito da un’alimentazione prevalentemente liquida o semiliquida, in cui frappé, succhi di frutta e brodini possono fornire le proteine, le vitamine ed i minerali necessari senza costringerci a cibi solidi.
- CON COSA E DOVE MANGIARE: rendete il pranzo un momento di tranquillità. Rilassatevi prima (magari anche cucinando voi stesse, se non vi infastidisce), apparecchiate con cura e possibilmente mangiate in compagnia, chiacchierando e distraendovi. Mangiate in una stanza diversa da quella in cui abitualmente trascorrete il resto del tempo. Se siete da soli accendete la radio o la televisione. Un consiglio antiecologico ma utile: usate recipienti e posate in plastica, anche per preparare i cibi, per non aumentare il sapore metallico lasciato in bocca dalla chemioterapia.
- DOPO MANGIATO: non coricatevi immediatamente, alzatevi e fate qualche passo.
- FARMACI: esistono specifici farmaci per prevenire nausea e vomito. Parlatene con il vostro medico e fatevi consigliare.
A cura di Emanuela Valente