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Salute: Italia prima in Europa per obesità infantile maschile

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Roma, 31 gennaio 2020 – Il nostro Paese si aggiudica la maglia nera per il problema dell’obesità infantile. Siamo secondi solo a Cipro per i chili di troppo nei giovani maschi (21%) e quarti per obesità infantile femminile (14%). Secondo una stima media, i bambini in sovrappeso risultano essere al 21,3% mentre il 9,3% risulta obeso. Lo riportano i dati del Rapporto Eurispes Italia 2020 presentato ieri a Roma. I bambini sovrappeso già all’asilo hanno un rischio 4 volte maggiore di essere obesi nel corso dell’adolescenza. Mentre si considera che un bambino obeso a 6 anni ha più del 50% di probabilità di essere a sua volta un adulto obeso. In Italia la prevalenza di giovanissimi obesi è più bassa nel Nord e più alta nelle regioni meridionali, dove le condizioni socioeconomiche e altri indicatori relativi alla salute sono peggiori. Negli anni tra il 2008/9 e il 2016, secondo gli studi di monitoraggio, la prevalenza del sovrappeso è diminuita dal 44,4% al 39,4%; l’obesità è diminuita dal 21,2% al 17%. A migliorare lo scenario hanno contribuito l’educazione dei genitori, particolarmente della madre, e la nazionalità che, se straniera, condizionerebbe negativamente questi miglioramenti percentuali. Fortunatamente, l’obesità in età evolutiva è trattabile intervenendo direttamente sui fattori ambientali (stress, ambiente sociale) e su un miglioramento dello stile di vita, solo nel 5% dei casi è conseguenza di patologie e cause organiche ben identificabili.

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