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Cancro: +9% di rischio per bambini e ragazzi a causa dell’inquinamento

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Roma, 13 giugno 2018 – I bambini e i giovani che vivono in siti contaminati e fortemente inquinati corrono un rischio maggiore di ammalarsi di cancro. L’aumento è del 9% nella fascia d’età tra 0 e i 24 anni. Nello specifico “l’eccesso di incidenza” rispetto a coetanei che vivono in zone considerate ‘non a rischio’ è del 62% per i sarcomi dei tessuti molli, 66% per le leucemie mieloidi acute; 50% per i linfomi Non-Hodgkin. Sono questi alcuni dei numeri contenuti nello studio Sentieri, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità. Il dato riguarda solo quelli dove è attivo il registro tumori, 28 siti sui 45 oggetto dello studio Sentieri, ed e’ stato elaborato sui dati del periodo 2006-2013. A illustrare questi dati e’ stato Ivano Iavarone, primo ricercatore Iss e direttore del centro collaborativo OMS Ambiente e salute nei siti contaminati, intervenuto oggi al workshop “Un sistema permanente di sorveglianza epidemiologica nei siti contaminati”, presso il Ministero della Salute. “L’eccesso di incidenza di patologie oncologiche rispetto alle attese riguarda anche i giovani tra 20 e 29 anni residenti nei cosiddetti Siti di Interesse Nazionale, tra i quali si riscontra un eccesso del 50% di linfomi Non-Hodgkin e del 36% di tumori del testicolo”, spiega all’Iavarone. Per quanto riguarda, in generale, le ospedalizzazioni dei più piccoli, “l’eccesso è del 6-8% di bimbi e ragazzi ricoverati per qualsiasi tipo di malattia rispetto ai loro coetanei residenti in zone non contaminate”. La stessa situazione non risparmia i piccolissimi. “Per quanto riguarda il primo anno di vita – sottolinea l’esperto – vi è un eccesso di ricoverati del 3% per patologie di origine perinatale rispetto al resto dei coetanei. E un eccesso compreso tra l’8 e il 16% per le malattie respiratorie acute ed asma tra i bambini e i giovani”.

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