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Oltre la malattia

Studio: sonno a singhiozzo (e non il dormire poco) che rovina l’umore

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Roma, 4 novembre 2015 – Dormire poco non è salutare ma è comunque meglio del sonno interrotto. Almeno per il buonumore. E’ quanto sostiene uno studio della Johns Hopkins Medicine, recentemente pubblicato su Sleep. Gli scienziati hanno esaminati 62 adulti sani (sia uomini che donne) e gli hanno divisi in tre gruppi: il primo che veniva sottoposto a frequenti interruzioni del sonno durante la notte, il secondo a cui veniva data indicazione di andare a dormire tardi, il terzo a cui invece veniva concesso sonno illimitato. La qualità della siesta era rilevata con un esame detto polisonnografia. Dopo la prima notte, passata la quale i due gruppi di chi aveva dormito tardi e chi aveva avuto un sonno interrotto si ‘equivalevano’ dal punto di vista dell’umore, già dalla seconda notte in poi sono emerse, tramite le risposte a un questionario, delle differenze: nel gruppo dei risvegli ‘forzati’ c’è stata una riduzione del 31% nello stato d’animo positivo, mentre il gruppo che e’ andato a letto tardi ha avuto un calo ‘solo’ del 12% rispetto al primo giorno. La chiave di queste differenze starebbe tutta secondo gli esperti nel cosiddetto ‘sonno ad onde lente’, cioè più profondo, che col sonno interrotto si riesce ad avere solo per brevi periodi.

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