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Oltre la malattia

Raddoppiati i test genetici sul tumore al seno: è l'”effetto Jolie”

San Francisco, 4 settembre 2014 – Effetto Jolie. Nei sei mesi dopo l’annuncio dell’attrice, che ha raccontato sui media di essersi sottoposta a una mastectomia preventiva dopo aver scoperto di essere ad alto rischio di cancro del seno, le raccomandazioni di test genetici e il numero di analisi eseguite a caccia delle mutazioni incriminate sono praticamente raddoppiati. A quantificare il boom seguito alla decisione di Angelina è uno studio condotto al Sunnybrook Odette Cancer Centre di Toronto, secondo cui è aumentata la consapevolezza non solo delle donne, ma anche dei medici. A maggio del 2013 la neosignora Pitt fa parlare di sé in tutto il mondo con la sua storia raccontata per prima in un’intervista al New York Times. E’ subito effetto domino, come confermano ora i risultati dello studio. Nel centro canadese aumentano del 90% le donne inviate dai medici per una consulenza genetica nei sei mesi successivi all’annuncio (da 493 a 916) e del 105% quelle con i requisiti per sottoporsi al test per le mutazioni dei geni Brca1 e Brca2, associati a un maggior rischio di tumori del seno e dell’ovaio. “Dopo che Angelina Jolie ha reso pubblica la sua storia – commenta Jacques Raphael, primo autore dello studio – anche i medici hanno avuto una scossa, diventando più proattivi e raccomandando i test a più pazienti. Le donne, da parte loro, vogliono sapere di più e chiedono le analisi genetiche per scoprire il rischio di tumori femminili”. Non è solo uno tsunami emotivo quello seguito alla pubblica confessione dell’attrice: secondo lo studio, sono rimaste colpite dall’annuncio e sono state sottoposte a test le donne effettivamente a maggior rischio. Il numero di pazienti che si sono scoperte portatrici delle mutazioni genetiche di Brca1 e Brca2 è pressoché raddoppiato. L “effetto Jolie”, dunque, c’è stato: per capire se e quanto durerà nel tempo, gli stessi ricercatori ripeteranno lo studio considerando l’intero anno dopo la storia dell’attrice. L’indagine è stata presentata al 2014 Breast Cancer Symposium di San Francisco.

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