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Oltre la malattia

Il filo che unisce

In tutto il mondo si cerca di richiamare l’attenzione sul problema di una corretta informazione sul valore della  prevenzione del tumore al seno, dedicando il mese di Ottobre  alla divulgazione dei programmi di screening.  Ad Ottobre palazzi, statue ed edifici, in Italia e nel mondo,  si tingono di rosa per la campagna ideata negli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 nazioni con grande impatto emotivo e forte richiamo dell’attenzione sul problema: Torre Eiffel a Parigi, Casa Bianca a Washington, Arena a Verona ecc….

A Torino sarà illuminata la Mole Antonelliana, simbolo della Città,  dal 25 al 31 Ottobre  dal lato di Via Verdi,  grazie al contributo della Città di Torino e della IREN.

Le Volontarie A.N.D.O.S il 26 e 27 Ottobre saranno in Piazza Castello lato via Roma e distribuiranno materiale informativo ai cittadini.

Il 31 Ottobre nella sala delle Colonne di Palazzo Civico alle 18 per la chiusura di Ottobre Rosa sarà presentato il progetto “Gomitolo Rosa- Il filo che unisce” per indicare che anche se il mese è terminato la prevenzione continua per tutto l’anno tenendo uniti i Centri di Screening, Associazioni ed Istituzioni con un lungo filo che si snoda in tutto il territorio nazionale.

Più precoce è la diagnosi di malattia più efficace e  meno invasiva  è la  terapia e maggiore la probabilità  di vivere a lungo senza che vi siano ricadute con una buona qualità di vita e una maggiore riduzione della mortalità per tumore.
Ridurre la mortalità specifica e aumentare le opzioni terapeutiche è l’obiettivo principale dei programmi di screening della mammella, del colon-retto e della cervice uterina.

Anche per il 2012 il carcinoma mammario rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne, rappresentando il 28% delle cause di morte oncologica prima dei 50 anni, il 21% tra i 50 e i 69 anni e il 14% dopo i 70 anni

Paura e disinformazione sono pericolose e possono ancora oggi indurre la donna a chiedere aiuto troppo tardi sia per timore della malattia e delle cure correlate, che considera tossiche e potenzialmente mutilanti, sia  per sfiducia nella capacità predittiva dei sistemi diagnostici, attribuendo talvolta ad errore diagnostico ciò che invece è legato alla natura aggressiva e rapidamente evolutiva del tumore stesso; non meno pericolosa è la  mala informazione troppa rassicurazione sulla assoluta guarigione divulgata dai mass media, che  può creare troppa sicurezza e conseguente noncuranza.

Fonte: Comunicato Stampa A.N.D.O.S. Onlus

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