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Oltre la malattia

Hydrobike, ecco i benefici su circolazione e peso

Roma, 26 giugno 2013 – Non sapete nuotare e avete il terrore di entrare in una piscina? Non c’è problema, potete sempre propendere per un compromesso accettabile, ovvero l’hydrobike, che prevede l’immersione di una bicicletta in piscina e un lavoro aerobico simile a quello effettuato con lo spinning, ma con l’acqua che arriva più o meno all’altezza del petto.

Grazie a questo esercizio, la vostra circolazione migliorerà sensibilmente, ma i vantaggi riguarderanno anche la ritenzione idrica e la cellulite. L’hydrobike può rappresentare peraltro un valido strumento di riabilitazione e di fisioterapia. Gli effetti prodotti dalle pedalate anfibie sono paragonabili a quelli garantito da una classica cyclette, ma con un vantaggio fondamentale: il ritorno del sangue verso il cuore viene facilitato attraverso un numero di battiti cardiaci inferiore, perché la pressione dell’acqua sulle gambe e sulla parte inferiore del corpo permette al sangue di ritornare al cuore più efficientemente. L’hydrobike, inoltre, consente di effettuare sessioni aerobiche alleggerendo il peso che grava su ossa e articolazioni.

 

 

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