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Oltre la malattia

Al via “Città per camminare”: una rete di 32 percorsi in tutta Italia

Roma, 12 novembre 2012 – Una rete di percorsi pedonali che coinvolge 32 località italiane. Per godere delle bellezze culturali e naturali che il nostro Paese offre, rimanendo in forma. Ecco “Città per camminare”, il primo progetto che riporta i centri urbani a misura d’uomo e permette agli abitanti della Penisola di muoversi, praticamente a costo zero.

 Perché la crisi economica si fa sentire e gli italiani, già fin troppo sedentari, iniziano a tagliare proprio sugli investimenti in salute. 4 cittadini su 10 sono infatti completamente inattivi e in 2 famiglie su 10 i genitori non riescono, ad esempio, ad assicurare l’iscrizione a società sportive ai propri figli. Grazie all’iniziativa, patrocinata tra gli altri da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute, Senato della Repubblica e Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), è possibile praticare esercizio senza spendere soldi in palestre. “Vogliamo dare un coordinamento alle città e ai territori che hanno individuato nel camminare la risposta migliore al bisogno di movimento – spiega durante il Convegno di presentazione del progetto al CONI Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia a Mosca ’80 e Presidente della “Scuola del cammino” –, che è diffuso nel nostro Paese. Non servono prestazioni da atleta per essere in salute, è sufficiente spostarsi di più a piedi. Abbiamo quindi 32 percorsi, di diversa difficoltà, validati dai maggiori esperti mondiali di ‘camminata’. Si va dai tracciati tipicamente urbani e turistici, dedicati alla visita di centri storici o di aree specifiche della città, a tragitti che coinvolgono il territorio circostante, alle proposte naturalistiche e ambientali, sino ai percorsi più impegnativi. Uno degli obiettivi è aggiungere presto decine di altre località, allargando così ancora di più la nostra rete in tutte le Regioni”. Ma, per le persone alle prime armi, è sufficiente partire dal livello base, come una passeggiata in centro. “L’importante è compiere questi piccoli gesti tutti i giorni – commenta il dr. Gerardo Corigliano, Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD) –, rispettando una distanza minima: 5.000 passi, che corrispondono a circa 3km. Un obiettivo alla portata di tutti. I benefici per l’organismo sono moltissimi: l’80% delle malattie croniche, come le patologie cardiovascolari, può essere prevenuto seguendo stili di vita sani. Ovviamente l’esercizio fisico, insieme ad una corretta alimentazione, rappresenta uno dei cardini di questa filosofia”. “Questo si traduce in un notevole risparmio per tutto il Sistema sanitario – aggiunge il prof. Sergio Pecorelli, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) –. Con la prevenzione primaria, che significa appunto non fumare, bere con moderazione, mangiare correttamente e muoversi il più possibile, si può alleggerire di circa 60 miliardi di euro l’anno le spese sostenute dallo Stato: si tratta dei danni diretti e indiretti causati da questi stili di vita errati”. “Città per camminare” coinvolge le principali società scientifiche del nostro Paese. “Siamo orgogliosi di dare il nostro appoggio all’iniziativa – sottolinea il dr. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Come medici di famiglia stiamo cercando di diffondere il concetto di prescrizione dell’attività fisica: un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera controllata”. “Tenersi attivi riduce anche il rischio di tumore – commenta il prof. Stefano Cascinu, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) –. Nelle donne più atletiche, ad esempio, è stata stimata una diminuzione della probabilità di ammalarsi di cancro al seno del 20%. Per questo non potevamo rimanere fuori da queste bellissime e utili attività”. “Il 2012 è l’anno europeo dell’invecchiamento attivo – conclude il prof. Umberto Valentini, Presidente di Diabete Italia –. Si sente sempre più la necessità di iniziative di questo tipo, altrimenti l’avanzamento continuo dell’età media della popolazione non permetterebbe al sistema di reggere. Per prevenire una malattia come il diabete, l’esercizio fisico è fondamentale”.

 

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