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Oltre la malattia

Cos’ha guarito Arletty? A proposito di Miracolo a Le Havre

In questi giorni si può vedere al cinema un bel film di  Aki Kaurismäki, Miracolo a Le Havre. In originale, a dire il vero, il film s’intitola Le Havre, col solo nome della cittadina normanna già sfondo a suo tempo de Il porto delle nebbie. Vi vivono l’anziano lustrascarpe Marcel Marx (l’ottimo André Wilms), sua moglie Arletty (Kati Outien) e la loro cagnetta. La loro sembra un’esistenza modesta ma tranquilla, fin quando Arletty dev’essere ricoverata in ospedale a causa di lancinanti dolori al ventre: si tratta di un tumore.

Marcel non si capacita, ma continua tuttavia ad occuparsi con dignità della casa, del lavoro e degli altri, fino ad ospitare in casa un piccolo immigrato africano, Idrissa (Blondin Miguel), scappato ad una retata di clandestini e che vorrebbe ricongiungersi a sua madre rifugiata a Londra. Intanto, la moglie si sottopone con coraggio alle cure, mentre Marcel cerca in ogni modo di aiutare il ragazzino ad attraversare la Manica, riuscendo infine a mettere insieme i 3.000 euro per il viaggio, grazie all’aiuto dei vicini, disponibili ad una solidarietà senza riserve, e ad un concerto rock di beneficienza.
Perché in italiano nel titolo è evocato un miracolo? Perché il giorno in cui Marcel va in ospedale per riportare a casa Arletty, la donna, a cui i medici avevano dato poche speranze di sopravvivenza al tumore, è inspiegabilmente guarita. Lo stesso medico dice ad Arletty, appena giunta in ospedale: “Esistono pur sempre i miracoli”.

Ma nel film di Kaurismäki il miracolo è un altro: ed è dovuto non già ad un intervento soprannaturale, bensì alla solidarietà e all’amicizia che resistono in un mondo di povertà e sopraffazione. Sono questi sentimenti in fondo a rendere plausibili gli avvenimenti fantastici del film, anche i più incomprensibili. Memore della lezione di De Sica e Zavattini, il regista finlandese non pretende di rappresentare l’Amore con la A maiuscola, ma i concreti, modesti affetti quotidiani di chi è disponibile ad aiutarsi senza un motivo altro che non sia la compassione.
Ha dunque ragione il medico oncologo di Arletty: “c’è sempre la possibilità di un miracolo”, specie se promosso dalla solidarietà e dalla amicizia.

Regia: Aki Kaurismaki

Interpreti: Andrè Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Elina Salo, Evelyne Didi, Quoc Dung Nguyen

Anno di produzione: 2011

 Durata:93’

Tipologia: lungometraggio

Genere: commedia drammatica

Paese: Germania, Francia, Finlandia

Produzione: Pandora Filmproduktion, Pyramide Productions, Sputnik

Data di uscita: novembre 2011

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