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Oltre la malattia

Alimentazione in chemioterapia

I consigli dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano specifici per le donne operate al seno

Una alimentazione adeguata può giocare un ruolo importante durante la chemioterapia sia per ridurre gli effetti collaterali a carico dell’apparato gastroenterico sia per evitare l’aumento di peso che spesso si verifica in chemioterapia adiuvante e che costituisce un fattore prognostico negativo.

Il problema si può quindi affrontare in tre fasi successive:

1. la preparazione dell’organismo, in particolare dell’intestino, prima dell’inizio delle terapie;
2. la dieta durante i cicli di terapia ed, in generale, fino alla guarigione delle eventuali mucositi;
3. la dieta fra i cicli di terapia, per assicurare un sufficiente apporto di nutrienti al paziente e per prevenire l’aumento di peso.

Studi epidemiologici hanno dimostrato che il rischio di tumore della mammella aumenta con l’aumentare del peso in età matura, con la vita sedentaria, con l’alimentazione tipica del mondo occidentale, nelle donne con un alto livello sierico di testosterone, estradiolo, insulina e IGF-1.

Ci sono, anche, sempre più dati, che questi stessi fattori influenzino negativamente la prognosi per le persone che hanno già sviluppato la patologia.

Altri studi hanno dimostrato che l’aumento di peso durante la chemioterapia adiuvante è spesso associato ad una prognosi peggiore.

Una modifica complessiva della dieta occidentale, ricca in carboidrati raffinati e grassi animali saturi, verso una dieta ispirata a tradizioni mediterranee ed orientali si è dimostrata efficace per ridurre i livelli di insulina e, di conseguenza, la biodisponibilità di ormoni sessuali e dei fattori di crescita, per favorire il controllo del peso e migliorare il generale stato di benessere dell’individuo.

La dieta può aiutare le pazienti con tumore delle mammella ad evitare il guadagno di peso in chemioterapia e migliorare i valori ematici e la qualità di vita durante trattamento terapeutico.

Uno studio dell’Istituto Nazionale per la Cura dei Tumori ha lo scopo di esaminare nelle pazienti in chemioterapia adiuvante:

1)Se una dieta finalizzata ad abbassare i livelli di insulina può prevenire l’aumento di peso osservato;
2) quali effetti tale dieta ha sui parametri ematologici durante chemioterapia;
3) quanto e come questa dieta può migliorare la qualità di vita delle pazienti, specialmente in relazione alle mucositi dell’apparato gastro-enterico.

La dieta, durante la chemioterapia, dovrà, perciò, seguire alcune regole fondamentali quali:

a) evitare le irritazioni meccaniche (fibre di cereali indurite dalla cottura al forno, ad esempio pane integrale e pizza, e, in generale, alimenti molto grezzi);

b) evitare proteine animali, la cui putrefazione produce sostanze irritanti, in particolare idrogeno solforato, molto tossico per la mucosa intestinale. I prodotti animali, inoltre, ricchi in acido arachidonico possono favorire i processi infiammatori. Va bene, invece, il pesce per l’importante contenuto di precursori di prostaglandine antinfiammatorie;

c) evitare il latte (in particolare nelle enteriti da raggi ed in chemioterapia) perché il danno all’intestino tenue può compromettere la capacità di digerire il lattosio, con conseguenti diarree;

d) consumare proteine vegetali sotto forma raffinata (per evitare la componente della fibra ed i fattori antimetabolici) come ad esempio creme di cereali e creme di legumi; in alcuni casi le enteriti iatrogene causano intolleranza al glutine per cui andranno evitati grano, orzo, segale, avena, farro e kamut e l’apporto di cereali dovrà limitarsi al riso e al miglio. Il riso integrale (molto cotto o sotto forma di crema di riso) rimane comunque l’alimento base per le enteriti iatrogene e non;

e) consumare alimenti proteici vegetali, già in parte digeriti, ricchi di amminoacidi liberi, come il miso, sotto forma di zuppa o di condimento per cereali; la zuppa di miso può accompagnare quotidianamente tutti i pasti per favorire la digestione; in qualche caso può essere indicato lo yogurt in moderata quantità;

f) evitare lo zucchero e le farine molto raffinate o altri amidi ad alto indice glicemico, come quelli delle patate e del mais; dolcificare con malti quando è necessario; evitare comunque qualsiasi dolce di pasticceria preferendo dolci al cucchiaio su ricette macrobiotiche.

In assenza di sintomi colitici la dieta dopo ogni ciclo di chemioterapia dovrà ritornare ad un equilibrio fondato su verdure e cereali poco raffinati, prodotti ittici, evitando invece alimenti ad alto indice glicemico e ad alto contenuto di grassi saturi, che sono i principali responsabili alimentari dell’obesità nei paesi occidentali assieme ad uno stile di vita sedentario che è comunque sempre da evitare.

A cura di Emanuela Valente

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