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Tumore del polmone: ecco quanto colpisce i non fumatori

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Roma, 12 dicembre 2018 – Solo il 15% delle diagnosi di tumore del polmone riguarda i non fumatori: tali casi, spesso, presentano specifiche mutazioni o alterazioni genetiche che possono essere trattate con farmaci a bersaglio molecolare. L’85% delle diagnosi interessa invece i tabagisti, nei quali queste alterazioni sono molto più rare. I casi in cui non sono presenti alterazioni molecolari che possano essere trattate con farmaci a bersaglio molecolare possono essere affrontati con la chemioterapia oppure con l’immunoterapia, che negli ultimi anni si è aggiunta agli strumenti terapeutici disponibili per questa patologia. È comunque scientificamente provato il legame tra questa neoplasia e il fumo di sigaretta. La probabilità di sviluppare la patologia aumenta di ben 14 volte nei tabagisti rispetto ai non fumatori (e fino a 20 volte nelle persone che fumano oltre 20 sigarette al giorno). Una sigaretta contiene non solo tabacco, ma anche un numero altissimo di elementi dannosi e nocivi per il nostro organismo. A ogni boccata, durante la combustione, si sprigionano più di 4.000 sostanze chimiche. Tra le più pericolose il catrame, che contiene elementi cancerogeni che si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie. La nicotina, invece, è un alcaloide che influenza il sistema cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza. Non cominciare a fumare è il miglior modo per ridurre nettamente il rischio di moltissime forme di tumore.

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