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Fumo: pressione più bassa per chi vive in zone in cui è vietato

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Roma, 5 dicembre 2018 – Vivere in zone dove il fumo è vietato, nei luoghi pubblici, fa bene alla pressione sanguigna. E’ quanto ha evidenziato un recente studio pubblicato dal Journal of American Heart Association. Il team guidato da Stephanie Mayne, del Children’s Hospital di Philadelphia, ha esaminato i dati relativi a 2.606 non fumatori adulti dello studio Cardia (Coronary Artery Development in Young Adults) per verificare se vi fosse un legame tra Stato, Contea, divieti locali di fumo e pressione sanguigna dei partecipanti. E’ emerso chiaramente che i non fumatori che vivono dove il fumo è vietato hanno una pressione sanguigna inferiore a quella dei non fumatori che non sono protetti da questa normativa. La ricerca ha arruolato adulti da quattro città degli Stati Uniti: Birmingham, Chicago, Minneapolis e Oakland, nel 1985 e nel 1986 quando i partecipanti avevano 18-30 anni. Sono stati condotti esami di follow-up 30 anni dopo. Ad ogni esame, i partecipanti che vivevano in aree con politiche antifumo che interessavano luoghi pubblici mostravano una pressione sistolica media più bassa rispetto a quella di chi viveva in aree non interessate da politiche antifumo, e la differenza è aumentata nel tempo. Entro il 25° anno, i partecipanti in aree senza fumo avevano valori di pressione sistolica in media da 1,14 mmHg a 1,52 mm Hg inferiori rispetto a quelli in aree senza divieti, a seconda di quali luoghi (lavoro, bar o ristoranti) erano interessati da norme antifumo.

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