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Oltre la malattia

Sport, non sostituitelo con le faccende domestiche

Roma, 3 dicembre 2013 – Le faccende domestiche non sono un buon sostituto della palestra.

Eppure sono in tanti a ritenere che pulire i pavimenti, stirare o spolverare abbia lo stesso effetto di un’ora di jogging o di cyclette. Un’idea ben radicata nel nostro Paese, dove, secondo gli ultimi dati Istat, il 40% della popolazione non pratica alcuno sport.

Il problema è che nel restante 60% spesso vengono inclusi individui che attribuiscono ai lavori domestici il merito della loro dose quotidiana o settimanale di movimento. Il fraintendimento è molto più comune fra le donne, che notoriamente sono le più attive in casa. La percentuale di quelle “attive”, infatti, si dimezza se dall’attività fisica riferita si tolgono le ore trascorse nelle faccende casalinghe. Come al solito la verità sta nel mezzo. In questi anni è stata posta molta enfasi, nell’intento di incoraggiare a muoversi chi è , su forme di esercizio fisico che possono essere incluse nella routine quotidiana. Questo approccio comprende la promozione del fai-da-te, dei lavori domestici, del giardinaggio, delle piccole riparazioni in casa. Ma i vantaggi che queste occupazioni possono portare alla salute sono davvero molto dubbi. Anzi, qualche beneficio si riscontra soltanto per quei pochi lavori che richiedono uno sforzo fisico intenso, come tagliare l’erba, scavare in giardino o spalare la neve, mentre spazzare, stirare, spolverare o piantare chiodi non darebbe alcun giovamento, né aiuterebbero a tenere sotto controllo l’ago della bilancia. Insomma, possono essere considerate utili soltanto quelle attività che determinano un’accelerazione della respirazione e del battito cardiaco.

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