Souloncology

Oltre la malattia

Quando incontri una persona che ha il cancro…

… non chiedere “come stai”: è inopportuno! “Bene” non è una risposta credibile e spiegare come sto richiederebbe troppo tempo, fiato ed energia.  E io DEVO risparmiare le energie!

… sì, i capelli cadono; sì, anche le ciglia e le sopraciglia; sì, cadono anche lì, modello bambina. E non parlare del vantaggio di non dover fare cerette per qualche mese, perché non è ne elegante e ne consolatorio!

… astenersi dall’elencare e condividere tutti i recenti problemi che ci si è trovati ad affrontare: es. i pidocchi dei figli, il gran caldo, stress da vacanza, mali di stagione

… non menzionare il vomito

… non sono interessata a sapere i dettagli di tutti i casi di tumore della gente che conosci, indipendentemente dall’eventuale lieto fine

… non toccarti il seno (è l’equivalente della “grattatio” dei maschietti!). Non impallidire. Non angosciarti.

… non hai un tumore ed è inesistente il rischio di ammalarsi semplicemente perché ne hai parlato con me. La tua attenzione per questa cosa ti serva solo per non trascurare la prevenzione e non accumulare una insana e inutile paura di morire.

… non dire “ti trovo bene nonostante tutto”. Potrebbe portare sfiga!

… non porre domande di natura scientifica, basate su curioso scetticismo. So TUTTO quello che ho e che mi stanno facendo ed è più facile che a raccontartelo tu muoia di noia prima che io di tumore. Quindi fidati: non sono in mano a degli scriteriati scellerati. Stanno solo cercando di salvarmi la vita.

… non provare neanche a dirmi che sei contrario ai farmaci. Anche io posso scegliere se sopportare un raffreddore…

… no, non me ne sono accorta palpandomi sotto la doccia. Generalmente non mi palpo! Una ecografia di controllo e una conseguente una biopsia mi sono sembrate più attendibili di una strizzata di tette saponate!

Scritto inviato da Laura il 12/09/2012

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