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Tumori del collo dell’utero o cervice uterina

Tumori collo dell'utero o cervice uterina
Questo tipo di tumore rappresenta il 6 % di tutti i tumori femminili. La sua incidenza e mortalità mostrano una riduzione nel tempo. Dati del 2003 mostrano che a un anno dalla diagnosi il tasso di sopravvivenza relativa è del 95% per le donne fino a 44 anni e del 72% per le donne sopra i 75 anni.

La differenza fra donne giovani e anziane si amplia ulteriormente a distanza di 5 anni dalla diagnosi: la probabilità di sopravvivere a un tumore alla cervice uterina scende all’80% nella fascia 15-44 anni e al 37% per le ultrasettantacinquenni. Al contrario di quanto accade nei paesi industrializzati, l’incidenza è in forte aumento nei paesi in via di sviluppo dove vengono diagnosticati il 70% dei tumori della cervice.

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La maggior parte di questi tumori nella fase iniziale si presenta senza sintomi e l’accertamento di malattia avviene attraverso la citologia di screening (Test di Papanicolau o Pap test). Tale test attualmente rappresenta uno screening che viene condotto su donne  di età compresa fra 25 a 65 anni e viene eseguito in genere ogni due-tre anni.

Questa modalità di facile conduzione tecnica (il ginecologo preleva delle cellule dal collo dell’utero per una loro analisi citoistologica) permette di scoprire se vi siano cellule alterate precancerose o tumorali in uno stadio molto limitato, prima ancora che si abbiano sintomi o segni di malattia. E’ possibile anche  diagnosticare alcune infezioni comuni dell’apparato genitale femminile come la candidosi.

Per saperne di più
Tumore alla cervice uterina
a cura di airc

Oggi sappiamo anche che responsabili di circa 2/3 dei tumori della cervice uterina sono alcuni tipo di Human Papilloma Virus (HPV) quali il 16 e 18, contro i quali è possibile effettuare un vaccino in fase adolescenziale e sarà  così possibile ridurre  l’incidenza di tale cancro. Ovviamente questa riduzione potrà essere registrata solo nel futuro visto che la vaccinazione è possibile  solo da poco tempo e ancora non così diffusa (è indicata nelle fasce di età 12-26 anni).

In una fase più avanzata del tumore, i sintomi sono rappresentati in genere da perdite di sangue che compaiono fra  due cicli mestruali, o quando la donna è in menopausa o dopo un rapporto sessuale.

Dal punto di vista istologico si tratta perlopiù di carcinomi squamo cellulari; possono essere diagnosticati anche se meno frequentemente tumori  di tipo ghiandolare (adenocarcinomi) che si diversificano per la loro prognosi più difficile e perché la terapia delle forme microinvasive può essere diversa. Ci limiteremo alle forme istologiche più comuni rappresentate dai carcinomi spino cellulari.

Una volta  accertata la presenza di un cancro della cervice gli esami diagnostici per una corretta stadiazione dipendono molto dalla estensione di malattia locale (T), dalla probabilità di metastasi ai linfonodi pelvici o lomboaortici (N) e di metastasi a distanza(M). L’esecuzione quindi di  una TC dell’addome  e/o di  una RM pelvica, e/o  di una PET/TC  saranno indicati alla paziente dagli oncologi che si prenderanno carico della sua cura.

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