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Oltre la malattia

L’abito adatto per il tumore? Lo racconta Cristina Piga

Cover del libro “La paura è alleata della malattia, ottimismo e ironia sono gli alleati del malato”, così l’autrice Cristina Piga riassume in una battuta il contenuto del libro “Ho il cancro e non ho l’abito adatto” (Mursia, 88 pagg., 9,90 euro), best seller che ha scalato in due mesi le classifiche dei libri più venduti con 5 edizioni.
Il libro è il diario dell’ “insolita estate” in cui all’autrice venne diagnosticato un tumore al colon. “Non è vero che sono stata coraggiosa o forte. Io sono da sempre solo un’incosciente” scrive la Piga in una delle ultime pagine del libro.
È grazie anche a questa dichiarata “incoscienza” e a un’incrollabile voglia di vivere senza rinunciare ad essere se stessa, che Cristina Piga è riuscita a raccontare con grande sense of humour ciò che le è accaduto: lo shock della diagnosi, le gaffe degli amici, l’imbarazzo per la localizzazione del tumore, fonte inesauribile di bizzarri commenti, le reazioni dei familiari, la solidarietà tra malati, l’impatto con le terapie, il legame con i medici, il guardaroba che diventa improvvisamente inutilizzabile.
“L’abito non adatto” che appare nel titolo è il simbolo di una vita dove i parametri abituali vengono sconvolti ma è anche il segno di una volontà che rifiuta di farsi travolgere dalla paura e che vuole restare solidamente ancorata alla vita che sempre è fatta di piccole cose e di gesti minimi. Riuscire a rimettere un abito della taglia abituale dopo i cicli di radio e chemio terapia è un obiettivo solo apparentemente frivolo, per chi ha vissuto l’esperienza del tumore è il trionfo della vita.
Ogni breve capitolo del libro è dedicato a un episodio, a una persona, a un pensiero, sono tessere che compongono una storia agrodolce dove si mescolano dramma e ottimismo, vita e morte, ironia e dolore. La malattia può cambiare radicalmente la vita di una persona, il diario di Cristina Piga testimonia come, a volte, la voglia di vivere e l’ottimismo possano rivelarsi preziosi
alleati per il malato.
“Raccontare la mia storia è servito a me, prima di tutto. Dopo quattro mesi dall’ultima Tac, per fortuna negativa, tutti sembravano aver dimenticato il mio tumore. Comprensibile, ma a volte è proprio quando tutto sembra finito che cominci a sentirti peggio. Per questo ho avvertito il bisogno di scrivere. Io ho sempre pensato che il tumore non mi avesse cambiato, ma
adesso a pensarci bene qualcosa mi è successo: ho pubblicato un libro.
L’ultima cosa che avrei mai pensato di fare. Adesso voglio tornare al mio lavoro di avvocato.”

L’AUTORE
Cristina Piga, nata a Roma nel 1958, è sposata e ha due figli. Dal 1993 esercita la professione di avvocato amministrativista e attualmente svolge attività di consulenza nell’ambito dell’amministrazione statale.

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